Attraverso il corridoio di casa Sua. Entro nel soggiorno. Lui è lì, seduto sul divano blu. Sapevo essere un giorno speciale per me, ma non sapevo che ne avrei capito il motivo semplicemente varcando la soglia di casa Sua.
Lei è in ginocchio di fronte a Lui. Le sue ginocchia posano su un morbido cuscino. Penso che deve averlo riposto Lui sul pavimento; un premuroso ed elegante gesto. Lei ha il capo chino sulle Sue gambe. Lui mi saluta e mi dice di sedermi al Suo fianco.
Appoggio la borsa a terra, tolgo il cappotto e mi siedo accanto a Lui. Mi avvicina a sé con una mano mentre l’altra afferra i capelli di lei, ancora china e impegnata ad assaporare il Suo Membro. Mi sorride, chiede come sto e poi sì lascia baciare.
La tensione di quella sorpresa svanisce nella fusione dei sapori delle nostre bocche. Sapori intensi come intenso è l’amore di condividere con me il piacere che un’altra femmina Gli sta offrendo.
Sono accanto a Lui e le emozioni si aggrovigliano nello stomaco. I miei occhi sono fissi su di lei mentre lo serve. Penso che vorrei sapere chi è, come si chiama, dove si sono conosciuti, se la rivedrò, se è la ragazza che da tempo cerchiamo o se è semplicemente una ragazza che frequenta di tanto in tanto…
Lo guardo. Lui ha già capito che vorrei sapere ogni cosa, ma so che ne parleremo solo più tardi.
Lei si alza, è quasi nuda. Ha un seno molto grande.
Mi alzo anche io. Lui mi fa spogliare. Io e lei rimaniamo in piedi davanti a Lui indossando solo delle scarpe col tacco, delle autoreggenti e il reggiseno. Lui ci guarda, sembra compiaciuto. Così ci dice di girarci di spalle, divaricare le gambe e mostrargli la fica e il sedere. Ci chiniamo in avanti e con le mani dilatiamo ogni orifizio così che Lui possa vedere ciò che è Suo.
Vorrei essere seduta al Suo fianco e guardare lei mentre si regala con tanta scioltezza. Non sono abituata a vedere una compagna che insieme a me si dedica al Suo piacere.
Lui ci fa riassumere sul pavimento: a quattro zampe, spalle poggiate a terra e culetto ben svettante.
Sento le Sue dita premere sui miei ingressi. Il mio cuore rallenta, come volessi percepire ogni minimo rumore di movimento. So che ha delle dita anche sugli ingressi di lei.
Prende lei per un braccio, la alza e la conduce in camera. La Sua mano mi accarezza il sedere e poi Lui mi dice “fai la brava, bimba”.
Sono in camera.
Sento lei gemere e Lui ansimare nel movimento. Ogni tanto le dice qualcosa, ma non riesco a capire. Sto in silenzio nell’altra stanza. Vorrei alzarmi e andare di là, vedere con i miei occhi il Suo Membro affondare nella calorosa palpitazione di altre carni. Vederlo prendersi ciò che Gli spetta ovunque Gli sia permesso. Ma rimango immobile, so che quando tornerà da me la sola cosa che si aspetta di vedere è la Sua femmina ancora composta ed in mostra come l’ha lasciata, da brava cagnolina…
Poi torna da me. Mi dice di alzarmi e di andare in camera.
Io e lei siamo a quattro zampe sul bordo del letto. Il capo è poggiato sulle lenzuola. Ci guardiamo. Ha l’aria un po’ stravolta e gli occhi rossi. Penso che deve aver tenuto in bocca il Suo Membro a lungo.
Lei sembra a suo agio, mentre a me sembra tutto così nuovo… La vedo chiudere gli occhi e arricciare di poco il naso. Lui la sta penetrando da dietro. Vedo il suo corpo scuotere e insieme le lenzuola e il letto e anche io che sono al suo fianco.
Intanto la Sua mano scivola tra le pieghe della mia fica calda e pulsante di desiderio. Le Sue dita entrano dietro e poi davanti e ogni tanto mi danno una pacca sul sedere. Poi non le sento più.
Lui sì scosta da lei. Dice ad entrambe di girarci e metterci in ginocchio sul pavimento.
Lei mi prende per mano mentre inginocchiate teniamo il volto ben alto e la bocca aperta. Mi chiedo cosa proverò assaporando il frutto del favore prestato da un'altra donna...
Un’esplosione calda mi riga il volto scivolando lungo il collo e giù a rigare i seni fino a gocciolare sulle cosce. La mia bocca si apre a quel calore mentre il Suo Membro vi affonda delicatamente. Con la lingua lo scorro per pulirlo da ogni traccia di sperma.
Poi Lui si toglie. Il mio sguardo si sposta su di lei, inginocchiata accanto a me. La Sua mano le preme sul capo fino a dirigerlo su di me. Sento la sua lingua tremare mentre scorre sul mio volto per pulirlo dal Suo seme.
…
Lei si riveste. Non so da quanto fosse lì prima che io arrivassi da Lui. Ci salutiamo. Lui l’accompagna alla porta parlandole come si conoscessero da sempre.
Adesso Lui è di fronte a me. Gli chiedo di lei con tono concitato:
"chiècomesichiamatorneràdaquantolaconoscièdiFirenze?"
Lui sorride, scuote il capo, si siede sul divano blu e posa un cuscino sul pavimento. Capisco che non è ancora giunto il momento di parlarne…