Non ho mai leccato una fica. Per la verità, nemmeno mi sono mai avvicinata tanto con il naso… Non ho mai visto un’altra fica così da vicino, fatta eccezione per fotografie, film pornografici e la patata di mia sorella quando eravamo più giovani: - “tu come ce l’hai?”, “guarda la mia”, “perché la tua è così?”, “fammi vedere meglio, scusa”, cose di questo genere… -
Non ho idea di come si faccia, di che sapore abbia, di quale sensazione dia, se sia difficile, se sia piacevole, se sia disgustoso… Non devo farla godere, non devo fare nulla di particolare, solo leccare la fica che ha appena dato piacere al Padrone, pulendo ogni piccola traccia del Suo passaggio.
Lo guardo fisso negli occhi mentre me lo dice. Il tono delle Sue parole è scontato, non attende niente di meno della mia ubbidienza. Non ci penso tanto, lascio che il suono delle Sue parole si dissolva nella stanza, e mi chino su quella fessura misteriosa…
Tiro fuori la punta della lingua e tento un timido contatto. La mia lingua scorre all’altezza del suo clitoride mentre sfiora le dita del Padrone che allargano la fica di E.
Poi Lui toglie la mano, si porta sopra di E., che è sdraiata a pancia in su, le mette un ginocchio a destra e una a sinistra del torace, si porta vicino al volto, e la penetra in bocca.
La mia lingua seguita a cercare il Padrone tra le pieghe di quella fica e intanto non faccio che pensare a Lui senza nemmeno capire che sensazione mi dia stare così a contatto con un’altra femmina. Così alzo il capo, voglio vederlo, Lui si gira verso di me mentre si scosta anche da E. Il Suo sguardo è perso, lo vedo molto eccitato e addirittura sofferente da quel piacere così intenso e abbondante. A voce sommessa mi dice che può bastare così. Darei il sangue per baciarlo in questo momento. Sì, proprio ora. Perché lo amo, perché è grandissimo ai miei occhi, perché ora ho bisogno di Lui, perché voglio sentirmi sicura… Ti prego Padrone, baciami… Lo penso, ma non accade. Ha già gli occhi persi su di E. che è completamente aperta sotto di Lui. La sfonda davanti. Le entra con un’irruenza tale che ad ogni colpo mi pare che la sua fica si rompa per poi ricostruirsi al colpo successivo. Io sono lì, a fianco, seduta. Non so bene cosa fare ora. Lui non ha tempo e attenzione per me adesso. La sola cosa che posso fare è rimanere lì, al Suo fianco, potrebbe guardarmi, chiedermi qualcosa, e so che si aspetta di trovarmi lì, accanto a Lui…
Lo guardo mentre scopa E. Quell’immagine è affascinante e traumatizzante allo stesso tempo. Sono nel posto giusto e sono fuori luogo, alterno queste sensazioni contrastanti cercando di ricordarmi cos’è una femmina e cos’è una donna qualsiasi… Non c’è motivo per cui debba sentirmi da meno di E. Non c’è motivo per cui debba credere che Lui non abbia desiderio per me. Sì, E. ha una cosa più di me, una cosa che io non avrò mai più e che qualsiasi altra donna ha rispetto a me: è una novità. Allora sorrido, mentre mi sento importante, anche più di lei, quando striscio per leccare le tracce del Suo piacere, perché percepisco chiaramente cosa di più ha una femmina rispetto una donna qualsiasi…
Lui al mio fianco usa E. in tutte le salse, rigirandola come una bambolina di pezza. Questo per del tempo interminabile. Nel frattempo a volte mi bacia, a volte si lascia leccare. Poi raggiunge nuovamente il piacere e nuovamente lascia che io Lo pulisca con la lingua mentre dolcemente mi accarezza il capo come si fa con il proprio cagnolino. Io Lo lecco lungo le cosce, tra la piega del sedere, sui testicoli, per poi ritrovarmi nel calore del Suo Membro…
Così ci troviamo un’altra volta sdraiati sul letto, tutti e tre. Mentre mi faccio piccola stringendomi al Suo braccio, vedo che anche E. si accoccola sull’altro lato come un pulcino stanco. Mi fa tenerezza, anche se ora vorrei essere da sola con Lui. Mentre parliamo le mie mani finiscono tra le Sue gambe. Come sempre non sono in grado di stare lontana dal Suo Membro più di qualche minuto… Ma mentre Lo tocco scivolando sui testicoli sfioro la mano di E., che gli sta facendo un grattino proprio lì… Credo sia il momento con picco di gelosia più alto… Ma non posso fare altro che togliere la mia mano, dopo qualche inutile tentativo di far scansare quella di E., sfiorandola “casualmente”, come a dirle “ah bella, non è il tuo posto questo!”.
Non è il mio momento. Non posso avere sempre tutto io. Penso che in fondo sia giusto che abbiano qualcosa anche le altre femmine, a maggior ragione se sono state usate per ore, come E. Nonostante non sia semplice digerirlo, le lascio la precedenza in tutto, anche nelle coccole tenere…
Ma non dura molto, prima che Lui sia già in tiro e bisognoso di altro. Stavolta fa stare E. sopra di Lui. Deve dirle almeno due volte di fargli vedere bene la penetrazione, infatti lei si preoccupa di più di fare l’amazzone mentre Lo cavalca… Non posso evitare di chiedermi se a Lui dia fastidio. So benissimo che non ama protagonismi di questo genere e che probabilmente in altre circostanze, maggiore confidenza e affinità, l’avrebbe ripresa subito, invece le lascia fare. Ma non ha importanza, poi credo che da ogni femmina e da ogni circostanza sia eccitante prendersi quello che di diverso viene offerto, e forse con E., che non è una Sua educanda, Lo eccita anche questo atteggiamento... Mentre lei seguita in quella cavalcata esibizionista, io mi riassumo a quattro zampe davanti a Lui, per lasciare che intanto i Suoi occhi possano vedere cos’altro ci sia a disposizione. E più sento lei gemere, più svetto il sedere all’insù. Ad un certo punto sento le Sue labbra sulle mie natiche, mi da un bacio, forse due. Io lo voglio, io ne ho bisogno quanto lei, anzi, molto di più… Sono ancora riassunta, davanti a Lui, mi porto le mani alle orecchie, non voglio più sentire lei ansimare. Non mi dà fastidio di per sé, ho solo bisogno di Lui, sono due mesi che non ci vediamo e sono due incontri rimandati prima di oggi…
Poi Lui la ribalta sul letto e la penetra standole sopra. Io sono costretta a spostarmi e mettermi dove trovo spazio libero sul letto. Lo guardo, Lo lecco lungo un braccio… Non faccio che pensare quanto sia bello mentre scopa E. Quanto sia palpabile quel bisogno di molteplicità e quanto vorrei che E. non fosse una compagna occasionale…
Sono davanti a Lui, che è sopra di E. Siedo sul cuscino, schiena poggiata al muro e gambe spalancate.
Lui – avvicinati piccola, porta la fica vicino a me.
Avvicino la fica al Suo volto alzando il bacino e inarcando la schiena in avanti. Lui passa la lingua tra le labbra della fica, poi le dà come un piccolo bacio pieno d’amore e mi dice “brava”.
E’ di nuovo su E. sbalzandola avanti e indietro con movimenti veloci e decisi. Lui ha un altro orgasmo.
..
..
Ci fermiamo sul letto. Stavolta per poco tempo. E’ già metà pomeriggio inoltrato, tra poco più di un’ora io dovrò incamminarmi per la Stazione. E. va qualche minuto in bagno, per rinfrescarsi. Io resto sola col Padrone, Lo guardo, Gli sorrido e Gli chiedo se Lo ecciti sapere che lei insegna ai bambini, sogghignando per la risposta che sapevo mi avrebbe dato…
Lei torna. Si riveste. Ci salutiamo. Si chiude la porta. E’ andata.
Io mi siedo su una poltroncina vicino alla scrivania. Lui viene verso di me. Mi molla un ceffone sul muso. Non capisco, ma penso "forse è proprio felice". Sorride, va in camera.
Lui – vieni, piccola...
daniela di JT |