LE DÉPART
   
 
  Incontro - parte IV

Lo seguo in camera.

Mi dice di mettermi sul letto, in ginocchio. E’ in piedi davanti a me. Lo guardo, Lui mi sorride ma non dice nulla. Poi mi abbraccia e le Sue mani stringono forte le mie natiche.

Lui – Allora, piccola? L’hai fatto apposta a portarmi una femmina meno carina di te, vero?

Io sono incredula: “sta scherzando, vero?!”, E. è una gran bella figliola e tutto mi pare fuorché meno avvenente di me, al contrario, appunto… Sorrido, ma non dico nulla, in fondo non m’interessa un conforto/confronto fisico, io sono la Sua femmina, ho ben altro per cui gioire ora.

Lui – dai, girati e mettiti a quattro zampe, su…

Sono un groviglio di emozioni e sentimenti. Stringo le lenzuola con le mani, prima ancora che Lui faccia qualsiasi cosa. Non so cosa attendermi dal desiderio che la Sua approvazione nei miei confronti ha prodotto e che adesso sta per essermi servito.

Sono felice e attendo di essere il secondo piatto di oggi, non ha rilevanza di quale portata, sono serena e non c’è altro posto dove vorrei essere.

Lui entra dentro di me. Sono piuttosto stretta, forse è la tensione. Lo sento sferrare un paio di colpi forti e rigidi  mentre si fa strada. Poi è quasi feroce mentre si abbandona dentro e fuori di me portandosi sul letto con le gambe senza mai smettere di penetrarmi. Il Suo movimento è sempre più veloce ed intenso quando il Suo peso mi schiaccia alle lenzuola e le Sue ginocchia spingono sulle mie cosce allargandole e appiattendole ancora di più al materasso. Il mio busto è appoggiato al letto, ma cerco di tenere inarcata la schiena più che posso per sentirlo entrare fino in fondo, fino a raggiungermi il cervello…

Poi esce, si rialza dal letto, mi afferra per i fianchi e mi trascina sul bordo del materasso entrando un’altra volta. Ora è più ritmato di prima, mentre io mi sento sempre più calda... Qualche volta Lo sento dirmi “brava, così...”.

Esce ancora.

Lui – girati…

Mi giro a pancia in su. Lui allora entra senza che nemmeno mi sia accomodata del tutto. Sferra dei colpi molto veloci quando il Suo corpo si lascia andare di peso sopra di me. E’ venuto.

Stringo le gambe attorno a Lui portandole sulle Sua schiena. Con le braccia mi tengo stretta al Suo collo, passando la mano tra i Suoi capelli e leccando il sudore dalla Sua fronte…

La sottomissione è proprio una questione di meritocrazia.

..

..

Siamo stesi sul letto, facciamo due parole. Lo faccio sorridere con qualche battuta sulla mia presunta gelosia. Per due volte guardo l’ora, a distanza di poco tempo l’una dall’altra. So che devo alzarmi e vestirmi, è il momento di andare. E’ strano come Lui non dica nulla, generalmente spetta a Lui ripetermi tre volte che devo vestirmi altrimenti perdo il treno, quando faccio la gnorri pur di non andarmene più…

Ma oggi Lui mi vorrebbe lì, ancora, accanto a Sé. Lo vedo nei Suoi occhi. Lo vedo quando Gli dico che ora mi alzo e mi vesto…

E’ tardissimo. Lo lascio a malincuore. Chiudo la porta. Sono andata.

 

Dedicato al mio Padrone

 daniela di JT

E-MAIL
 


daniela.jt@libero.it

IL MIO BLOG DI SPLINDER
 

PROSSIMAMENTE IN...
 

 
Questo sito web è stato creato gratuitamente con SitoWebFaidate.it. Vuoi anche tu un tuo sito web?
Accedi gratuitamente